In un istante in cui voglio sentirmi più vecchia di quello che sono lo dico anch’io: non esistono più le mezze stagioni. Quando non si ha nulla da dire si fanno i soliti discorsi banali sul tempo meteorologico. Non denigriamoli perché salvano sempre da imbarazzanti momenti di silenzio tra due persone che fondamentalmente non hanno nulla da condividere. E le mezze stagioni non esistono più davvero, due giorni fa morivo di freddo e prendevo antibiotico e ora sono in preda a sudori paragonabili a quelli della menopausa. Cooomunque, conserverò gli approfondimenti sulle ultime riflessioni per la prossima telefonata senza senso e scriverò qualcosa che ho a cuore ora. Quel momento in cui accade quello che sognavi, in cui ti rendi conto di quanto più che una fine, il raggiungimento di quella meta è solo l’inizio. E tu sei un po’ stanco, spossato dal lungo attendere al quale, con preghiere, buon viso a cattivo gioco, e speranze costose, sei riuscito in qualche modo a non soccombere. Ora devi dare il meglio di te, e trovare il tempo per essere felice. Di conoscere persone nuove, di non deludere chi crede in te, e di non deludere te stesso. E quanto è vero che la felicità non arriva per caso. È una serie di scelte. E la prima, più importante, è non demordere. E allora, cari amici, quando si arriva, si è solo all’inizio, ma sedetevi un attimo a sentire la primavera che avete nel cuore. Le mezze stagioni non esistono più perché notiamo solo il momento in cui dobbiamo lamentarci. Della temperatura, degli impegni, delle novità, delle sfide. C’è sempre un momento in cui una brezza calda porta via l’inverno. E non può che essere un sollievo. State attenti a godervelo e la vostra attesa avrà avuto un senso.
Trovo un attimo per godermi il mio momento, magari sottraendone un po’ alle chiacchiere sul tempo.