Se la morte delle scarole è con i fagioli, la morte della bietola è con le lenticchie. E di queste minestre, d’inverno, se ne potrebbe mangiare tutte le sere. Immancabile il nostro amico peperoncino, che io congelo quando lo compro fresco, in modo che rilasci il suo aroma dolce insieme a quel piccante che ti scalda il sangue nelle vene. Quando fa freddo si bruciano più facilmente i grassi, ed è per questo che abbiamo aggiunto un po’ di guanciale, giusto per non farci mancare niente. Sui pezzi di pane fritto sorvolo, se poi avete bruciato molti grassi, vagliate anche questa ipotesi ; ).
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2 kg di bietola
1/2 scalogno
80 gr di guanciale
250 gr di lenticchie cotte
qb di olio e peperoncino -
tempo: 1h e 30′
difficoltà: facile
costo: basso
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Sbollentiamo le bietole e scoliamole. Intanto prepariamo il soffritto rosolando in poco olio il peperoncino, lo scalogno ed il guanciale.
Non appena l’olio avrà preso i profumi del soffritto, aggiungiamo le lenticchie con parte della loro acqua di cottura e lasciamo insaporire per qualche minuto.
E’ arrivato il momento di aggiungere le bietole sbollentate, abbassare il fuoco, e lasciar cuocere fino a quando non saranno morbidissime, il sugo denso e corposo. Saliamo quando sarà quasi cotta, dopo aver assaggiato.
Non lo dite a nessuno: quando faccio queste minestre, ne preparo sempre qualche porzione in più. E’ comodo averle in freezer solo da riscaldare, quando siamo così infreddoliti che non ci va di cucinare.