Questo il mio primo pensiero da condividere con chi avrà la voglia di leggere…
Il mio pensiero nasce, come spesso accade, da un episodio personale, da una domanda: cosa si fa quando un legame finisce, un legame di qualunque tipo badate bene, non parliamo di amore necessariamente, ma anche di amicizia, di collaborazione, di lavoro…
Cosa si fa quando qualcosa si spezza? Quando ciò in cui credevamo sfuma in un attimo, quando ti svegli dall’oblio e guardi in faccia la realtà, purgata e ripulita di aspettative e sogni spezzati? Cosa faccio io: io temporeggio, io sto ad aspettare, penso ripenso e cerco di trovare una spiegazione, una motivazione, cerco ma non trovo spesso, ma impegno così i miei neuroni, visto che ne ho ancora qualcuno…
Poi c’è un’altra tendenza: il tradito, o presunto tale, il cuore spezzato, il deluso represso cosa fa?
Ti cancella dalle amicizie di Facebook, chiaro!!
Ho realizzato che per alcuni individui, gente che non affronta i confronti in genere, la cosa più semplice da fare è dare un colpo di spugna, cancellare con un click ogni cosa che può essere intercorsa tra lui o lei e il mondo…
Il principio è antico: anche i bimbi quando si sentono contrariati fanno bisticcio!
Certo se il bimbo ha superato la tenera età e magari anche la metà del secolo il quadro è un po’ meno tenero di un pargolo col broncio, ma così è…
Del resto, come mi ha fatto notare un amico molto caro, è un atteggiamento tipico dell’animo umano… Dice il mio “marzulliano” amico: -Se il fidanzato ti lascia tu, tornata a casa, non cancelli ogni sua traccia? Ogni foto, ogni biglietto?- E nell’epoca della “vita virtuale” gli togli l’amicizia su Facebook!
Adattamenti tecnologici dell’animo umano.
Il confronto aperto? No, per quello servono i neuroni…
Mimma Aliberti