Ci ha lasciato a 95 anni uno degli ultimi grandi esponenti del nostro secolo. O almeno, uno degli ultimi che la mia generazione potrà dire di aver vissuto. Riposerà in pace il caro Nelson Mandela, indipendentemente dalle nostre preghiere, perché ha fatto della sua vita un esempio da seguire, perché aveva un’idea e non l’ha abbandonata, perché la sua vita non era la sua unica preoccupazione, e questo renderà permanente il suo retaggio sulla terra. Forse noi uomini saremmo su questo pianeta per questo, lasciare qualcosa che parli di noi alle generazioni successive alle nostre. Non che siamo tutti uguali, non tutte le gesta possono avere la stessa risonanza. Non per questo non possiamo leggere delle vite dei grandi uomini e prenderne esempio. Cosa ha fatto Nelson Mandela che lo ha reso quello che era e sarà sempre? Ha cambiato la vita di molte persone. E quelle persone l’hanno cambiata ad altre persone vicine, via via fino a che la sua idea di cambiamento non ha fatto il giro del mondo, e senza neanche un “mi piace” su Facebook (perché oggi questo è il metro di misura del valore). E l’esempio che possiamo prendere dalla forza di quest’uomo è appunto questo. Nel nostro piccolo, semplicemente partecipare alla vita delle persone a noi più vicine. Se ci siamo, ci siamo davvero, la loro vita cambierà, anche grazie a noi. Nella vita di ognuno c’è una battaglia da combattere, e se le persone che ci sono vicine vivono la nostra vita insieme a noi, allora è impossibile che non venga la voglia di combattere insieme. E insieme si è più forti. Le gesta degli eroi, quelli del nostro tempo, come Madiba, ci raccontano di uomini che non hanno potuto restare indifferenti guardando negli occhi di chi non aveva voce per strillare. E sono diventati il megafono di una vita che deve valere la pena essere vissuta, per tutti. Non tutti abbiamo questa forza, io no. Però possiamo migliorare. Iniziando dalle persone care. Trovando un posto nella loro vita dalla cui angolazione riusciamo a vedere la loro battaglia. Se la vita di un amico migliora anche grazie a noi, al nostro sostegno, al nostro interesse, è il primo passo sulla strada che i grandi hanno intrapreso. Un altro Mandela non nascerà, ma sarebbe nostro dovere non vanificare quello di cui è stato capace. Ognuno di noi ha questo dovere. Perché c’è stato un uomo che ha lottato per un mondo migliore, e noi facciamo finta di non essere in grado di vedere neanche per cosa stiano lottando le persone a cui diciamo di voler bene. E quando le parole si dicono tanto per dire non risuonano, statene pur certi. Quello che dovrebbe contare nella vita è ciò che riusciamo a dare agli altri. Non trovare spazio per questo tra le proprie ambasce, generazione dopo generazione, rende ancora più immenso il vuoto che i grandi della storia ci lasciano. Un pensiero per te, Nelson, che hai voluto insegnarci qualcosa. E un pensiero per tutti coloro che sono in grado di ascoltare.