Tutti conosciamo lo zafferano come spezia, e tutti lo abbiamo usato almeno una volta, soprattuto se pensiamo alle forme già in polvere che sono reperibili al supermercato. Lo zafferano, tuttavia, quello in pistilli, è una spezia molto costosa, proprio perché le sue coltivazioni sono molto soggette all’attacco di parassiti e fughi e i pistilli che si utilizzano sono una piccolissima parte, in percentuale, della pianta.
Ma vediamo alcune informazioni aggiuntive.
La parola Zafferano deriva,dal latino “safranum”, ma la vera origine è araba, lingua nella quale si indica il colore giallo, proprio quello che l’utilizzo dello zafferano conferisce alle preparazioni gastronomiche.
In Italia, le maggiori colture di Zafferano si trovano in Abruzzo, Sardegna, Marche, Toscana ed Umbria. Tra giugno e settembre la pianta dello zafferano vede il suo periodo di riposo vegetativo.
Ma passiamo alle proprietà dello Zafferano, la conoscenza delle quali è molto cambiata nel corso degli anni.
La nostra spezia, è un alimento tra i più ricchi di carotenoidi. La presenza del glucosio in uno dei tre composti base dello zafferano, gli conferisce l’idrosolubilità. Contiene, inoltre, le vitamine A, B1 e B2.
Molto tempo fa lo zafferano, del quale la parte utilizzata sono gli stimmi, era considerato antidolorifico e sedativo. Oggi giorno si è scoperto che contiene sostanze abortive, e che addirittura ne bastano 20 gr al giorno per essere mortale. In grosse quantità, l’uso dello zafferano può provocare vertigini, torpore ed emorragie.
Comunque nelle dosi consigliate nelle preparazioni gastronomiche è perfettamente sicuro e conferisce ai piatti profumi e sapori unici.
Le spezie, se usate con parsimonia, possono conferire un tocco in più ai nostri piatti. E’ molto interessante studiarle accuratamente, per poter capire quali possono esaltare gli ingredienti che utilizziamo più volentieri.