Con i progressi della ricerca su malattie che anni fa non erano neanche diagnosticate, non solo le case farmaceutiche sono riuscite a prendere una fetta del business che inevitabilmente vi gira intorno. Trattandosi di intolleranze alimentari, gravi e meno gravi, ovviamente anche molti esperti del settore culinario hanno trovato il loro impiego per rendere la vita delle persone affette da queste patologie in tutto simile a quella delle persone sane. Il fine è encomiabile, ma stiamo sempre attenti a chi diamo ascolto. A partire dalla celiachia, per continuare con l’intolleranza al lattosio, fino ad arrivare addirittura al diabete. Leggiamo sempre l’etichetta. Leggiamo sempre bene le ricette di chi ha fatto un business sulla pelle degli altri. Parliamo, ad esempio, della celiachia, malattia dei villi intestinali, il cui troncamento a causa dell’ingestione di glutine (delle proteine che lo compongono), provoca il malassorbimento delle sostanze nutritive. Attenzione ai prodotti che vengono definiti naturalmente senza glutine, ed alle ricette definite tali. Il cacao è senza glutine, gli amidi sono senza glutine, in teoria. Si perché quelli delle marche commerciali, sono prodotti in stabilimenti in cui vengono lavorate anche sostanze con glutine, come le farine normali, con un altro grado di contaminazione crociata, essendo la farina molto volatile. Allora, per vendere più libri di ricette si fa presto a definirne una senza glutine. Quella ricetta si può realizzare in casa, se e solamente se gli ingredienti di partenza hanno una certificazione (che è la spiga sbarrata sulla confezione), che afferma che il glutine è al di sotto della soglia consentita per le persone affette da celiachia.
Altro esempio sono i dolci per diabetici. Alcuni pasticceri annoverano tra le proprie ricette quelle adatte a queste persone. Altro campanello d’allarme. Un dolce senza saccarosio (lo zucchero comune) come lo definiscono, non è per forza adatto ad un diabetico. I derivati ipocalorici dello zucchero, o provenienti da altro come il maltitolo, l’inulina, e altri simili, non sono comunque adatti a queste persone, poiché si trasformano in glucosio nel sangue, e quindi ugualmente nocivi per i diabetici.
L’informazione è uno strumento che ci permette di avere una vita migliore. Stiamo sempre attenti a quello che mangiamo, non facciamo cure fai da te, e neanche quelle dei pasticceri. I medici possono aiutarci ad avere uno stile di vita soddisfacente. A noi la scelta.