Pastiera napoletana, la ricetta e i consigli per preparare questo tipico dolce pasquale.
La pastiera napoletana, dolce tipico pasquale. Il profumo della pastiera è paragonabile all’odore delle mimose, che preannuncia la primavera. Anche quest’anno è scoppiata di nuovo dietro il cielo uggioso dell’inverno, e così anche l’odore di millefiori, l’aroma tipico della pastiera, lascia la sua brezza fresca per le strade di Napoli, riportandoci alle origini. È un dolce semplice. Genuino, zuccherino. La cosa più complicata è la cottura, lunga e a bassa temperatura. La definirei più un’asciugatura. Vi do poche semplici mosse per avere una ricetta pastiera napoletana deliziosa, che duri tanti giorni e che ci faccia assaporare la Pasqua. Parola di napoletana.
LA PASTIERA RICETTA NAPOLETANA
Ingredienti per 1 Pastiera (diametro 30 cm circa):
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300 gr di grano
400 ml di latte intero
1 cucchiaio da tavola di strutto
400 gr di ricotta
1 bacca di vaniglia
300 gr di zucchero
5 tuorli
Cedro e arancia candita qb
2 gr di aroma millefiori
5 albumi -
500 gr di farina 00
3 tuorli
200 gr di zucchero
200 gr di strutto
Scorzetta di 1 limone
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tempo: 40 minuti + 1 ora di riposo
difficoltà: media
costo: medio
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La pastiera napoletana originale, per chi ha la fissa con il copyright, non esiste. Esistono le famiglie e le loro storie. A Napoli sono tante e ognuna ha la sua ricetta pastiera. Chi ci mette il grano, chi lo frulla, chi monta gli albumi, chi la fa con lo strutto. Io vi do la mia, “pastiera napoletana ricetta” o “pastiera napoletana ricetta originale“, originale di Eva Scialò, napoletana da tutte le generazioni ch’io mi ricordi.
Prepariamo anzitutto la pasta frolla per pastiera che, come una pasta frolla, dovrà riposare in frigo per almeno un’ora. Impastiamo tuorli, zucchero , strutto e limone,
poi aggiungiamo la farina. Se la pasta faticasse a diventare omogenea, aggiungere qualche goccia d’acqua. Mettiamo la pellicola e via in frigo. La pasta frolla per pastiera napoletana, come avete visto, prevede l’utilizzo dello strutto. La consistenza sarà meno friabile di quella di una pasta frolla normale.
Andiamo al ripieno, mettiamo a bollire grano, latte e strutto con la buccia della bacca di vaniglia (tenendo da parte l’interno), per una mezz’ora abbondante, o finché non avrà raggiunto la consistenza di una crema.
Impastiamo ricotta, zucchero, vaniglia, e canditi a piacere con i tuorli, fino a fare diventare una crema omogenea. Misceliamo il composto di ricotta con il grano ormai freddo, e in ultimo alleggeriamo con gli albumi montati a neve non fermissima.
Foderiamo una tortiera (la tradizione vuole che sia di alluminio), in cui abbiamo spalmato un po’ di strutto, con della pasta,
bucherelliamo il fondo per creare fuoriuscita d’ aria e cuocere uniformemente il fondo.
Versiamo all’interno il ripieno a un dito dall’orlo e copriamo con le classiche strisce.
Inforniamo a 150/160 ° per un’ora o più, fino a doratura. Consumarla dopo 2 o tre giorni di riposo, è l’ideale.
NON LO DITE A NESSUNO:
Nei forni professionali c’è la valvola, che permette di far uscire il vapore nelle cotture di composti che vanno asciugati come questo. Nel nostro caso, come in quello della frolla montata, una cottura ottimale è data da mezz’ora a forno chiuso e mezz’ora a forno leggermente aperto con un mestolo.