Ultimamente Francesco, il mio compagno di colesterolo, ha deciso che davvero vuole campare cent’anni, “cento anni di solitudine”. E così, spinto da uno dei manuali improbabili che ogni tanto compra, ha eliminato ogni tipo di grasso animale, e mangia quintalate di roba a base di soia. Intanto, io dovrò iniziare a controllare quello che legge, perché era meno pericoloso quando comprava solo i libri pieni di figure.
Comunque, la sua nuova avventura vegana (che per inciso, prevedo non durerà più di un mese) mi ha dato uno spunto per riflettere su cosa significhi condurre al meglio la propria vita, e cosa significhi “salute”. Perché alle volte, stare eccessivamente attenti alla salute fisica, può mettere in serio pericolo quella mentale.
Oggigiorno fa male tutto. Gli esseri umani sono fondamentalmente onnivori, ma la carne fa male. Allora meglio mangiare la pasta, ma l’intestino umano non è fatto per digerire il glutine. Allora bevo un po’ di latte, ma noi umani non lo digeriamo. La frutta e verdura sono esclusi per i pesticidi, a meno che non abbiamo un’orto al quarto piano del nostro balcone di casa. Io direi che è giunto il momento di prendere una decisione. Perché il fatto che ognuno possa esporre una sua teoria genera un po’ troppa confusione. Alla fine, quando non ci si faceva troppe domande i treni arrivavano in orario, eheh.
Tanto si è capito che per quasi ogni patologia c’ è un rimedio farmaceutico che ci fa campare cent’anni. E quindi, amici miei, viveteli sti cent’anni.
Perché il troppo stroppia in tutto. I veleni che uccidono sono quelli dell’anima.
E allora, riguardatevi. Ma nel corpo e nell’anima. Fate una dieta sana, pochi grassi, pochi zuccheri e niente paure. Tanti amici con cui gustare una bistecca e un buon vino, che del doman non v’è certezza.
Una comoda poltrona per un buona lettura, che susciti emozioni. Sentire l’odore della carta stampata, parlare con la gente vera, e chiudere gli occhi su quello che c’è intorno, ogni tanto.
Caro Francesco io ti voglio bene. Ti prego torna a essere com’eri.
Perché le mie abbuffate non avrebbero senso senza di te. Tanto io ti accetto anche col colesterolo, e lo sai. Da questa parte ci sono bistecche fumanti, olio che sfrigola, cucchiai che affondano in libidinosi dessert. La tua dipendenza dalla soia ti sta allontanando da tutto quello che era importante per te.
E io odio le dipendenze…