Notizia di oggi, non troppo in bellavista sulla homepage di un giornale online. 52ENNE UCCISO IN CASA DA MOGLIE E FIGLIA DOPO L’ENNESIMO LITIGIO. Pare che in casa da tempo le due donne non riuscissero a sopportare l’idea che l’uomo non trovasse un lavoro stabile e si arrangiasse con lavoretti saltuari.
Ieri era la festa della donna, non farò i soliti commenti su quanto siano ridicoli i festeggiamenti in una commemorazione del genere, né farò distinzione tra donne, donnine e donnette, perché non sono all’altezza di classificare il genere umano in base ai miei parametri, beato chi lo è. Non dirò che sono una donna tutti i giorni, queste banalità mi fanno sentire l’ultimo anello della catena alimentare.
Dirò solo una cosa, la violenza è violenza. Come vedete anche le donne possono perpetrarla. Certo per uccidere un uomo, che per natura è fisicamente più forte, nella maggior parte dei casi ne occorrono due. E due ne avevamo, armate di coltello e martello, che aspettavano il rientro dell’uomo.
Deve essere pesante, per un uomo, sopportare un tale fardello. La nostra società è ancora basata su un’idea di famiglia che è difficile da sradicare perché siamo fatti per assumere determinati ruoli. Siamo diversi, ecco tutto. Volente o nolente, nella maggior parte dei casi, l’uomo si assume la responsabilità della famiglia. Quelli che non riescono a farlo sono additati come dei perdenti, ma non vale il viceversa.
Vogliamo la parità, ma se un uomo al primo appuntamento non ci offre la cena, io per prima, è un vero cafone.
A detta delle donne gli uomini sono immaturi, violenti, superficiali, incapaci di vedere le sfumature, e ci offendiamo se ci dicono che parliamo sempre.
La donna, con i suoi pregi e i suoi difetti è un essere meraviglioso. Un essere umano.
Ci sono alcune cose che non può fare, soprattutto mentre lo smalto sulle unghie è ancora fresco.
Il Signore ci ha dato la facoltà di vedere le sfumature, di ragionare su ogni piccolo particolare, di portare un bambino dentro per nove mesi. C’era bisogno di qualcuno che avesse tempo abbastanza per pensare alle cose materiali. E siamo perfettamente complementari, nella nostra profonda diversità.
Le donne possono, devono, lavorare per dare un senso alla propria esistenza, un contributo, perché la loro mente arriva dove quella degli uomini non riesce. Ma le donne che sono mamme hanno una sola priorità, i figli, è giusto che sia così.
Tutto ciò per dire che anche gli uomini portano sulle proprie spalle un peso che deriva dal passato. Che ha dei pro e dei contro, come tutte le cose, ma difficilmente se ne lamentano.
Fare delle campagne contro la violenza sulle donne significa aprire un divario, una frattura profonda che rende queste diversità inaccettabili. Violenza contro sottomissione. Forza contro debolezza. Paura. Frustrazione.
Ma la violenza è insita in alcuni esseri umani, indipendentemente dal genere. E lo stato deve assistere chiunque cerchi di tirarsene fuori. Senza campagne altisonanti e di poca sostanza.
Gli uomini e le donne devono godere della parità dei sessi, quella vera. Quella che non decreta una vittima ed un carnefice. Quella che ci dia la facoltà di scegliere come condurre la nostra vita, rispettando le nostre naturali inclinazioni, circondati da persone che ci rispettano e che rispettiamo.
E perché questo non sappia di utopia, non complichiamo ulteriormente le cose. Combattere contro la violenza è faticoso. Se ci si aggiunge il pregiudizio, diventa impossibile.
La violenza può essere fisica e psicologica, può essere donna e può essere uomo. In ogni caso non può essere tollerata.
Ci sforziamo, almeno apparentemente, di accettare le diversità altrui, il colore della pelle, le tendenze sessuali, le disabilità, e non riusciamo a capire quanto siano meravigliose le differenze della persona con cui dividiamo il letto.
Uomini e donne, ogni giorno. Con i propri pregi e difetti, semplicemente essere umani.
Sono donna, e rinascerei donna altre mille volte, amando i miei limiti così come faccio.
Quello che non sopporterei mai… è pagare il conto al ristorante.