Alcune volte mi ricordo di quando studiavo la storia sui libri di scuola. C’erano righe impresse sulla carta satinata, e immagini, intense, che ti raccontavano di tempi passati. Devo dire che, come molti ragazzini, la studiavo senza particolare interesse, il mio scopo era non fare scena muta all’interrogazione, non certo la conoscenza. Quella si acquisisce dopo. Ma ora che ripenso a quei libri, capisco l’importanza di quelle parole, che ci raccontano delle persone che hanno fatto la storia. Ora un pensiero preoccupante mi attanaglia. Cosa scriveranno di noi, su quei libri, quando i ragazzini annoiati saranno i nostri nipoti, e, ancora, i loro figli?
Non abbiamo più parte nella storia, noi. E il secondo governo senza elezioni ce lo dimostra. Neanche possiamo parlare di corsi e ricorsi, perché stiamo andando alla deriva. Non vedo più lo schema. Il nostro paese è “appeso” alle sorti di una chiassosa e strapagata riunione di condominio. Coloro che dovrebbero rappresentarci non li abbiamo scelti. Se il popolo non ha il pane, diamogli le brioches. E mentre i napoletani si indignano per i commenti di tre comici a una canzone, in Ucraina è finita la dittatura, e l’ultima tronista di “Uomini e Donne” ha fatto la sua scelta, con grande clamore dei media.
Domenica 23 febbraio 2014. In Grecia è raddoppiata la mortalità infantile per i tagli alla spesa pubblica che hanno investito con violenza la sanità. WhatsApp è stato in tilt per ben quattro ore. Cosa scriveranno su questi libri? Forse il periodo oscuro di alcune profezie non era il Medioevo.
Il tempo in cui il titolo di pregiudicato vale più di ogni studio fatto. Si diventa famosi e si crea una linea di magliette, si fanno addirittura leggi al chiuso delle stanze.
E noi paghiamo il canone RAI, come se per la spazzatura non fosse già sufficiente la Tarsu. E gli anni passano all’ombra di una crisi che tutti nominano ma nessuno ha capito fino in fondo. Io cucino e mi faccio i fatti miei, del resto non posso fare altro. Posso solo dire, caro Renzi, che io in questa pagina di storia non ci sono. Non ho nulla a che fare con tutto questo. E come me molti altri.
Prima o poi la tempesta passerà. Ne sono certa. Basta saltare alcune pagine della storia, come abbiamo fatto tutti almeno una volta con i libri. Solo una cosa voglio dire, per citare le parole del nostro nuovo premier.
Esci dal mio blog Renzi. È qui che c’è il dolore vero delle persone. Passo e chiudo.