Anche il carciofo ha le spine (il mio dito sanguinante lo può testimoniare). Come la rosa. Ma le donne, non quelle dei ritratti, hanno a che fare più facilmente con i carciofi che con le rose. E non è un luogo comune o un pregiudizio, anche se l’argomento è abbastanza trito, ma a volte mi chiedo come facciamo a far tutto.
A occuparci della casa, a partorire (e a riprenderci), a pensare al lavoro, alla cena, al pediatra, alla ceretta al trucco. Robot instancabili, pronti alle più grandi peripezie anche se un anno vanno le scarpe a punta. Ci dividiamo tra impacchi all’olio d’argan per le mani, e bottiglie di acido muriatico perché il wc sia sempre pulito. Il bello delle donne sta proprio in questo. Mentre vediamo i nostri figli crescere, li amiamo fino a non avere più forza fisica, ci sforziamo di essere delle donne sempre migliori, facciamo di tutto per amare anche noi stesse, perché loro possano amarci, vogliamo essere belle per i nostri mariti, perché ci guardino sempre con gli stessi occhi, vogliamo che tornino la sera in una casa accogliente, che è il nostro nido, vogliamo lasciare un segno con il lavoro, perché serve anche questo a dare un senso alla vita. Vogliamo. Fortemente. Ed è questo il motore che muove il mondo. A tutte le “non humilis mulier” che rinascerebbero donne altre mille volte io dico, siate fiere di voi. Delle vostre conquiste, perchè le avete ottenute con i tacchi alti. Donne, mille anni fa come oggi, sempre le stesse. Oggi abbiamo più possibilità, ed è un peccato non sfruttarle, perché la vita è una sola. Ci è stato dato di godere di tutte le gioie della vita, e la maggior parte delle volte ci riusciamo. Essere moderne significa cogliere queste possibilità ed essere complete, non abbandonare tutte le piccole cose che ci rendono felici per nostra natura.
E se qualche volta piangiamo , uomini, non vi spaventate. O sfoghiamo la forza della nostra essenza, compressa nel nostro corpo da “sesso debole”, o …abbiamo infilato un dito in un carciofo, preparando la vostra cena.