L’altro giorno ero al supermercato, ho visto dei biscotti che non compravo da tempo. Quei croccantissimi agglomerati di palline di cereali. Insomma, come al solito non è questo il punto. Li ho presi in mano, e ho pensato a quella mia amica che li mangiava sempre a colazione, quando eravamo in vacanza tutti insieme e ci riunivamo la mattina intorno al tavolo, con gli occhiali da sole. Con questa persona ho condiviso veramente molte cose, ma ora, per varie vicissitudini, è raro anche farci gli auguri a Natale (quelli di compleanno ormai si fanno perché esiste Facebook). A ogni modo, con in mano quei biscotti, ho fatto una riflessione. Cosa resta dei rapporti, quando finiscono? E il fatto che finiscano è sintomatico di quello che si è provato l’uno per l’altro? E le esperienze condivise come una sola anima vanno ricordate o cancellate come si fa con le foto e i messaggi sullo smartphone? Tra le altre cose, in qualsiasi rapporto, d’amore e di amicizia, raramente la separazione avviene di comune accordo. La persona abbandonata si rifà una vita. Ma viene da chiedersi se la loro vita di ora sarebbe la stessa se l’altro non avesse deciso diversamente. La questione è spinosa. Un fatto è certo: se una persona è entrata nella nostra vita e ci si è fermata per un po’, quello che siamo oggi lo dobbiamo anche a lei, nel bene e nel male. Forse sono migliori le separazioni in cui avrai per sempre qualcosa da recriminare, in qualche modo quella persona continua a far parte della tua vita e non è andato tutto perso. Sono quelli i rapporti in cui l’amore c’è stato veramente? Comunque, ognuno sa in che modo allocare i ricordi nella propria memoria. Di certo, in fatto di sentimenti, non si può stabilire alcuna regola. Per quanto riguarda me, mi sono accesa di passione molte volte e non parlo necessariamente di uomini. Faccio ogni giorno un’accurata ricerca tra le ceneri di quel fuoco. Ci ritrovo un sacco di ricordi che mi fanno sorridere, magari di tempi in cui ridevo più facilmente. E se un giorno al supermercato ti viene in mente una persona, forse quella persona, inevitabilmente, farà parte di te per tutta la vita, nonostante le differenze e quelle insormontabili sciocchezze per le quali non vi vedete più. Comunque, cari amici, non è più il tempo del romantico “chissà se stai dormendo” jovanottiano. Poco è rimasto all’immaginazione. Zuckerberg ha rubato la nostra nostalgia per qualche miliardo di dollari. Ho riposto i biscotti nello scaffale e sono andata avanti, con il mio carrello carico di ricordi.