Test: cercate, nell’ora di punta, parcheggio vicino al posto dove avete appuntamento con qualcuno. Incredibilmente trovate un posto appena arrivati, lontano, però, dalla destinazione dell’appuntamento. Il fatto che ne abbiate trovato uno subito,con un breve e meccanico ritorno a quegli accenni di statistica e probabilità che avete studiato, vi fa sperare di trovarne un altro, più vicino alla vostra destinazione. Voi cosa fate:
a) Parcheggiate accontentandovi, non volendo rischiare di perdere il posto senza trovarne uno più vicino (chi troppo vuole nulla stringe)
b) Riluttanti superate il posto libero, sudando freddo , e ne cercate uno più vicino, andando molto velocemente, per magari ritrovare quello che era libero prima, in caso di esito negativo (chi non risica non rosica)
c) Non prendete neanche in considerazione il posto lontano, chi si accontenta gode , così così, tanto sicuramente troverete quello che vi serve , quando vi serve e dove vi serve , basta provarci (the best is yet to come)
Sembrerà banale , ma il comportamento dell’essere umano nel traffico, è una spia di come si affronta la vita.
Sentire il presidente Obama lanciare il suo messaggio di ottimismo (che Dio lo aiuti), in fondo ci ha rincuorato tutti. Ma per tutti noi arriva, nella vita, il momento in cui ci sentiamo sull’orlo di un baratro, o ad un bivio, scegliete quello che rende più l’idea. Restare nella situazione in cui si è, o fare qualcosa per migliorare. E questo qualcosa, il più delle volte, facendo un rapido preventivo, costerà fatica, ansia per l’incertezza del risultato, compromessi e rimorsi. E spesso ci blocca il timore di volere troppo, di essere puniti da una qualche invidiosa entità per la vanità di volersi trovare in una situazione migliore, mentre in quella attuale non ci manca niente.
Ma l’uomo, per sua natura, è fatto per evolversi, chi resta sempre uguale a se stesso, perde molte emozioni della vita.
Come al solito, nel giusto mezzo, la virtù suprema. Perché apprezzare quello che si ha, valore encomiabile, non deve per forza indurci ad accontentarci. In fondo in fondo , durante la nostra incessante ricerca verso questo meglio, scopriamo un sacco dei messaggi che la vita ci manda, a pezzo a pezzo ne ricostruiamo il senso, a pezzo a pezzo, miglioriamo anche noi stessi e le nostre consapevolezze. E questa incessante ricerca non ha nulla a che vedere con la materialità o l’avidità. Perché migliori siamo, migliore è il contributo che diamo alla società. E allora facciamo tesoro dei nostri piccoli passi, delle nostre conquiste, e usiamole come fondamenta per la nostra ricerca. Non ci sarà nella vita mai un momento in cui il meglio non deve ancora arrivare, in fondo il viaggio è la vera meta…
E allora scegliamo la c), magari il posto che lasciamo libero, è vicino alla meta di qualcun’ altro…