Riferendoci ai fatti degli ultimi giorni, in cui un ragazzo di nome Eduardo, mi pare, ha fatto il giro del web dicendo un semplice “vaffanculo”, e tutti sono in rivolta per le affermazioni di Guido Barilla, mi sorge una domanda. E’ questa l’Italia in cui vivo? Qualcuno si rende conto della situazione in cui siamo? Qualcuno crede che siano queste le motivazioni per cui lottare o indignarsi, e soprattutto questo il modo?
Visto che dire parolacce fa audience, vi dico francamente che di vaffanculo a Berlusconi ne ho detti anche io quotidianamente. E come me penso tante altre persone. Cosa ci sia di straordinario nel perdere il tempo a montare un video con un tale epilogo, ancora non ho capito. In 48 secondi, come lo presentano nel web, questo ragazzo ha risposto a Berlusconi. Io ci metto molto meno. A rispondere ad entrambi, se queste sono le argomentazioni (potrei trovare modi anche più coloriti se vogliamo).
E veniamo a tutti gli indignati che vogliono boicottare la pasta Barilla. A parte il fatto che in Barilla, lavorano tante e tante famiglie, che siano tradizionali o no, e quindi mi sembra quantomeno azzardato fare una campagna del genere, in cui a rimetterci, Guido Barilla, sarebbe veramente l’ultimo. In un paese che è allo sfascio, il ruolo della donna nella pubblicità, che con cipiglio amorevole porta in tavola il pranzo da lei preparato alla sua famiglia, Signora Boldrini, non mi sembra veramente una priorità. Sono una sostenitrice delle pari opportunità, questo non significa che mi piacerebbe vedere mio marito con un sorriso stampato in faccia che, con un bel grembiulino a quadri serve il pranzo in tavola. Nè si può considerare un passo avanti il fatto che a striscia la notizia ci siano due ragazzini glabri con espressione da paresi facciale al posto delle veline. Venendo agli omosessuali la situazione diventa ancor più spinosa. Io considero queste persone indipendentemente dalle loro inclinazioni sessuali, come si dovrebbe. Cioè, se uno è un medico, un carpentiere o un fruttivendolo, cosa può interessare, ai fini del tipo di rapporto che stabiliamo quotidianamente e per ovvi motivi con queste persone, cosa facciano sotto le lenzuola e con chi ? Così come per gli etero, se il loro istinto non li porta a danneggiare qualcuno, nel momento in cui alcune pratiche diventano perversione, cosa cambia? (perché ovviamente i pervertiti ci sono tra gli etero e tra i gay, questo penso sia chiaro). Guido Barilla, che non si è dimostrato di certo un comunicatore adatto ad avere a che fare con chi ha tempo per vedere la pagliuzza negli occhi altrui e non la trave nel proprio occhio, ha detto una ovvietà, che come al solito, crea scalpore tra gli ipocriti. Al di là dei suoi valori di famiglia, il punto è la pubblicità. Il marketing impone alcune regole. Così vediamo una ragazza di 15 anni testimonial per una crema antirughe, donne che non hanno di grasso neanche il colesterolo sgambettare in creme snellenti e così via. Sono dei modelli, quello che le masse vogliono guardare per convincersi a comprare un prodotto. Così come l’immagine di famiglia rappresentata nella pubblicità della Barilla. Sarete d’accordo che le famiglie composte da uomo, donna e bambini sono la maggioranza. E questo è un dato di fatto. Nessun ideale, nessun messaggio cattolico, le parole stanno a zero. Sono un modello adatto per la pubblicità. Che Guido Barilla abbia ritenuto, magari preso alla sprovvista, di metterla sul sentimentale e non sulle tecniche di vendita, non fa di lui ne un omofobo, e né di questo caso un motivo per generare il caos. Sono molto delusa da tutte queste battaglie da pecoroni, con tutto il rispetto per le pecore, non vorrei ricevere proteste da qualche pastore. Boicottate la pasta Barilla, magari coinvolgete anche gli operai degli stabilimenti, sicuramente saranno d’accordo a perdere il lavoro per vedere due gay che mangiano a tavola. Il cuore di questo paese sanguina, e ci siamo dentro tutti, bianchi neri e blu. Etero, gay e chi non scopa comunque. Donne e uomini, senza dire, per carità, chi porti i pantaloni in famiglia. Cattolici, laici, ed anche il Papa, che viene osannato per aver detto di non giudicare gli omosessuali ma di sentire il dovere di redimerli. Adesso basta. Usate facebook per postare le fotografie in discoteca, in posa bacio o con cannucce giganti, come facevate prima, perché tanto chi combatte davvero, non esiste più. E da donna dico, che le palle non le voglio. La vera uguaglianza è il rispetto profondo per la natura intrinseca di ogni essere umano e delle sue caratteristiche. Chi sa cucinare cucini, chi sa ballare balli, chi scopre nuove cure mediche le scopra, chi è in grado di progettare ponti li progetti. Chi non ha nulla da fare dica BASTA BARILLA, senza preoccuparsi delle conseguenze. Anche io sono indignata. Indignata dal fatto che povera gente debba affrontare viaggi della speranza in mare aperto, per fuggire da un paese dove non avran futuro e approdano sulle nostre coste. Sono indignata dal fatto che la legge sovrana in questo paese non sia uguale per tutti, perché ci credevo. Sono indignata dalla situazione del sud Italia, dai soprusi che dobbiamo subire ogni giorno da chi si crede più furbo. Sono indignata dal fatto che in Italia riescano a smorzare ogni spirito imprenditoriale sotto il peso della pressione fiscale, e poi si lamentino che non c’è lavoro. E sono indignata per chi non si vergogna di indignarsi per sciocchezze, mentre metà del mondo brucia per le guerre, in Italia siamo in balia di un branco di incompetenti, e sotto casa nostra c’è sicuramente qualcuno così in difficoltà che ammazzerebbe per un piatto di pasta. Di qualsiasi marca.